A proposito di App per imparare: è appena uscita Abaco di Schoolapp.
Schoolapp, fondata da Pierluigi Cappadonia e Cristian Molon nel 2013, nasce con l'obiettivo di creare applicazioni didattiche per iPhone e iPad innovative, colorate e divertenti, in cui il gioco é la parte più visibile e coinvolgente, ma l’apprendimento é la sostanza ed…
Nuove notizie su un grande manager dichiaratamente dislessico: Richard Branson.
Richard Branson è titolare dei marchi Virgin Records e Virgin Atlantic Airways.
Nonostante la memoria inaffidabile (è costretto a scrivere le cose, come i nomi, sul dorso della mano), le difficoltà con i conti (ha confuso il bilancio lordo con il netto, tanto da essere accusato di falso in bilancio!) Branson è e rimane un imprenditore di successo.
Applicazioni mobili e attività visive quotidiane possono incoraggiare i bambini con dislessia ad esercitarsi nella lettura, dice Lenin Grajo Ed.M., docente di scienza e terapia occupazionale a Saint Louis University sull'articolo apparso lo scorso novembre su ScienzeDaily.
E' quello che ho sempre sostenuto e su cui ho lavorato negli anni scorsi: i bambini, che evitano i compiti strutturati di lettura e di scrittura, grazie alle ultime innovazioni tecnologiche (fino a qualche anno fa grazie ai programmi e giochi sul PC) grazie a tablet e applicazioni per smartphone (app) partecipano di più ad attività come la lettura e la scrittura perchè si divertono.
"Questo è l'approccio multisensoriale che rende i libri veramente interattivi" ha detto Grajo. Ciò nonostante Grajo consiglia anche di conivolgere i bambini in attività quotidiane (e divertenti) che motivino a leggere e scrivere.
Arriva il momento, per i nostri ragazzi, di scegliere la Scuola Superiore. Scelta non facile per tutti, ma per chi ha una diagnosi di dislessia e ha alle spalle anni di difficoltà scolastiche e, a volte, anche di insuccessi, diventa ancora più complicato, come genitori, poter dare consigli e indicazioni ai nostri figli.
La scelta…
Oggi vorrei parlarvi di un argomento che mi sta a cuore e penso stia a cuore a tutti quelli che si occupano di giovani e scuola. Sono delle riflessioni relative al modo di insegnare apparse sull'articolo Perchè gli studenti non ascoltano? di Maria Piscitelli, apparso su Education 2.0.
L'articolo della Piscitelli è una risposta ad un altro articolo apparso su Repubblica dal titolo "La fine dell'umanesimo", scritto dal noto scrittore Marco Lodoli.
Senza addentrarmi nei dettagli vorrei sottolineare la necessità che il modo di fare scuola diventi quello di cui si fa portavoce al Piscitelli.
...Sul piano didattico si continua a prediligere la spiegazione, la logica dimostrativa e il ragionamento ipotetico-deduttivo che, richiedendo complessi processi mentali, raramente supportati da approcci motivanti, generano difficoltà e disamore allo studio. In effetti non sono molti i docenti disponibili a cambiare, cioè a praticare in classe la discussione, esercitando l’alunno alla dialettica e alla negoziazione dei significati; a usare linguaggi e testi multimediali familiari ai giovani e sovente facilitatori di apprendimento; ad attualizzare le tematiche trattate, con frequenti raffronti tra presente e passato...
La domanda che pongono molti genitori e che mi pongo io stessa di fronte ad adolescenti dislessici bocciati alle scuole Medie o Superiori è: un ragazzo certificato con DSA, può essere bocciato?
E quando è giusto che un genitore si accanisca contro la scuola, chiedendo l'annullamento della bocciatura?
Partiamo da cosa è accaduto negli…