Le ricerche internazionali che sono riportate su internet, tradotte dalla lingua inglese, vanno sempre verificate. Ed è quello che ho fatto oggi in merito ad una ricerca che è apparsa in questi giorni su diversi siti italiani. Le cose stanno un pò diversamente da come è stata prospettata la notizia. Intanto io vi propongo la MIA traduzione e, quindi, la MIA notizia. La traduzione non sarà delle migliori, ma spero che il senso della notizia arrivi a voi. Una notizia che conferma che il problema siamo NOI ADULTI, sempre! Noi adulti che purtroppo abbiamo perso il contatto con il nostro IO BAMBINO!
Lo studio riguarda i bambini e i loro coetanei disabili.
Un strana vicenda di ieri in un Liceo della mia regione mi porta a parlare di Dislessia, Esami di Stato e lingua inglese.
Ancora una volta mi sono scontrata con la disinformazione di alcuni docenti che pretendevano che io scrivessi, o meglio "prescrivessi", l'esonero dall'inglese, già INDICATO (CONSIGLIATO) nella mia relazione.
Inoltre questi docenti dicevano che…
Ricordate Radio Magica ed Elena Rocco? Ebbene, la loro radio sta andando a gonfie vele, tanto da avere vinto 2 premi nazionali!
Elena ci ricorda che oggi, 20 novembre, si commemora la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia.
Per noi che quotidianamente siamo impegnati a tutelare e promuovere il diritto all’accesso alla cultura di tutti i bambini,…
«La riscoperta attenzione verso gli alunni con Bisogni Educativi Speciali – scrive Flavio Fogarolo – va vissuta realmente, e non solo a parole, come un’opportunità per le scuole»
Con queste parole del dottore Fogarolo invito tutti i docenti ad approfondire cosa c'è dietro al dibattito sui BES leggendo il suo articolo dal titolo I BES non si certificano, pubblicato su Superando.it di cui riporto uno stralcio iniziale:
Uno studio effettuato 3 anni fa riportato qui nel mio blog, riferiva che suonare uno strumento musicale può essere d'aiuto ai bambini dislessici.
Lo stesso gruppo di studiosi, con a capo Nina Kraus, direttrice del Laboratorio di neuroscienze uditive, ha ulteriormente approfondito l'argomento, come si può vedere dallo studio apparso sul “Journal of Neuroscience”, in base a una serie di test su un centinaio di studenti di scuola superiore.
“Con questo risultato abbiamo chiuso il triangolo, per così dire”, sottolinea la Kraus. “Alla base di tutto c'è una sincronizzazione tra le regioni cerebrali responsabili dell'udito e quelle del movimento”.