La comunicazione infantile è fatta di parole, ma soprattutto di gesti. I gesti sono degli indici predittivi, ad esempio, di una buona evoluzione linguistica.
Se dobbiamo credere a questa indagine, la scuola italiana non dà agli studenti gli strumenti adatti ad affrontare il mondo circostante e, quindi, anche il mondo del lavoro.
La rete non finisce mai di stupirmi (positivamente, è chiaro!) o forse perchè le mie visite sono "obbligate" e seguono, un filo, non sempre lineare, ma pur sempre un collegamento che mi permette di fare scoperte sorprendenti!
Questa volta sono capitata nel blog di Paolo Beneventi, un animatore pedagogico, come si definisce lui stesso. Su Bambini oggi Paolo pubblica le sue esperienze, i suoi lavori e cose che dimostrano che ci sono persone come lui che nei bambini ci credono, credono nelle loro risorse, entrano nel loro mondo per parteciparvi senza disturbare...
Guardate voi stessi:
Nel blog Catepol dell'insegnante Caterina Policaro, esperta in e-learning e tecnologie nella didattica, ho trovato una simpatica proposta: usare Facebook per fare lezione di storia!
Finalmente un libro sulla dislessia che copre il periodo della scuola superiore e dell'università: Al diploma e alla laurea con la dislessia.
Gli autori sono due docenti e una psicologa che si sono trovati a collaborare nell'Università di Modena e Reggio Emilia.
La presentazione è stata scritta dal dottor Giacomo Stella e, come sempre, è diretta e schietta, dandoci una visione del punto di vista del ragazzo dislessico.
Stella fa notare come la situazione alle scuole superiori cambi, "in virtù dei processi di compenso che si sviluppano attraverso la rieducazione e l'applicazione scolastica".