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APRILE, MESE SENZA VOTI A SCUOLA

Aprile mese senza voti. Per la promozione di una relazione didattica rispettosa della sensibilità dei bambini e delle bambine, per una valutazione plurale, creativa e multiforme che valorizzi le potenzialità e non schiacci sulle capacità, che sia stimolo alla crescita e non educazione alla competitività.

PENSARE COME LEONARDO

Se è vero che la creatività fa parte del modo di pensare e agire di molti dislessici, il "presunto" dislessico più creativo di tutti i tempi è stato sicuramente Leonardo da Vinci, come abbiamo raccontato anche in Storie di normale dislessia. Il maggiore esperto mondiale sull’applicazione del pensiero geniale è Michael J.Gelb, pioniere del pensiero creativo, apprendimento accelerato e leadership innovative, consulente organizzativo in seminari per società come IBM e Microsoft. Tracciando una metodologia – descritta nel libro Pensare come Leonardo che trae spunto dalla vita di Leonardo Da Vinci, propone sette principi utili a stimolare il pensiero creativo, affinare i sensi, liberare l’intelligenza armonizzando corpo e mente per realizzare una diversa modalità di espressione.

RICONOSCERE LA DISCALCULIA

timthumb Sempre più spesso mi capita di contribuire alla diagnosi di bambini discalculici. Le procedure diagnostiche negli ultimi anni sono precise, attendibili; infatti la diagnosi è valida solo se c'è alle spalle una corretta valutazione clinica e solo dopo la 3^ elementare, epoca in cui queste abilità si sono stabilizzate. Gli strumenti diagnostici attuali permettono di valutare le competenze nelle principali componenti di elaborazione cognitiva del sistema dei numeri e del calcolo. La discalculia in genere è associata alla dislessia e disortografia, ma può essere anche "pura". Quali sono le difficoltà più frequenti di un discalculico?

A FARI SPENTI NELLA NOTTE DELLA DISLESSIA

C'era molta attesa ieri sera per la fiction A fari spenti nella notte. Notizie confuse, all'inizio, riportavano che fosse tratto dal libro di Ugo Pirro: Mio figlio non sa leggere. Leggendo la trama,  invece, si è fatta chiarezza: il film trattava anche della dislessia, ma ciò che l'aveva correlato ad Ugo Pirro è che lo sceneggiatore era Umberto, proprio il figlio di Pirro. Nonostante fossi un pò scettica il film mi è piaciuto moltissimo per una serie di motivi.