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QUALCOSA SULLA DISPRASSIA…

 E' da qualche tempo che ricevo domande sulla disprassia. Personalmente non mi occupo di questo disturbo in modo specifico, e quindi non posso dirvi niente di mio. Ho però deciso di parlarne in questo articolo. C'è in Italia l'AIDEE (Associazione Italiana Disprassia dell’Età Evolutiva), con a capo la collega Letizia Sabbadini, esperta nel settore. Potete andare sul suo sito e chiedere informazioni: www.aidee.it/ Cosa è la Disprassia? La Disprassia viene generalmente inclusa nella definizione di DCD (Developmental Coordination Desorder), in italiano disturbi della Coordinazione Motoria, ovvero Disturbo nel quale le prestazioni in compiti di coordinazione motoria, fini o grosso motori, sono significativamente al di sotto del livello atteso rispetto all’età e allo sviluppo intellettivo (DSM IV). E’ infatti riconosciuta come un disturbo congenito o acquisito precocemente che, pur non alterando nella sua globalità lo sviluppo motorio, comporta difficoltà nella gestione dei movimenti comunemente utilizzati nelle attività quotidiane (ad es. vestirsi, svestirsi, allacciarsi le scarpe) e nel compiere gesti espressivi (che servono a comunicare emozioni, stati d’animo); inoltre è deficitaria la capacità di compiere sia gesti transitivi (che comportano l’uso di un oggetto, abilità manuali ) che intransitivi (non rivolti ad un oggetto, a contenuto prevalentemente simbolico).

I LIBRI PER BAMBINI SECONDO MUNARI

Si potrebbe progettare un insieme di oggetti che sembrano libri, ma che siano tutti diversi per informazione visiva, tattile, materica, sonora, termica, ma tutti dello stesso formato come i volumi di una enciclopedia, che però contiene tutto il sapere o perlomeno molte informazioni diverse. Questi libretti, piccoli perché devono stare agevolmente nelle mani di un bambino di tre anni, potrebbero essere costruiti con materiali diversi, con rilegature diverse, con colori diversi naturalmente, e su ogni libretto ci sarà un unico titolo uguale per tutti: libro.

IL GIOCO DELLE FAVOLE DI ENZO MARI

Animali della foresta, della savana, del bosco, animali della stalla e del cortile, direttamente importati da favole antiche o fiabe moderne, animali effigiati in una raccolta di tessere, in elegante custodia.
Questo è Il gioco delle favole di Enzo Mari, Edizioni Corraini.
 
 
Quarantasei gli esemplari rappresentati, su entrambi i fronti di ciascuna delle sei tavole offerte. A carte sciolte, incise sopra e sotto, fessurate per essere incastrate l’una all’altra a piacimento, per ricostruire ambienti che riproducono la realtà come documentari o per creare teatri del tutto fantastici, dove è consentito a bambini e grandi di inventare una favola, mescolando gli elementi a disposizione. Perché accanto al soggetto principale, che occupa la parte centrale della tessera (leone o cavallo, puma o gallina, formichiere o poiana, volpe o orso…) s’affacciano altri soggetti complementari (il sole e la luna, uno scarpone e una gabbia, nove bambù, cinque sassi, una mela…) pronti a offrirsi per integrare una storia che è sul punto di essere inventata.

LINGUAGGIO INFANTILE E YOGA

 
  
Nell'incredibile blog di Claudia - La casa nella prateria, ci sono sempre degli articoli fantastici sui e per i bambini. 
Oggi ne ho trovato uno, riguardante lo Yoga e il linguaggio infantile. 
Come logopedista e come cultrice dello Yoga, come avrete potuto notare da altri articoli sul mio blog, ritengo che ciò che scrive la collega inglese, nonchè insegnante di Yoga, Heather Warr dei centri Childlight Yoga è molto interessante.  “Le posizioni che iniziano con lo stesso suono sono eccellenti per favorire lo sviluppo del linguaggio” dice la Warr.

LO YOGA DEI BAMBINI: EDUCARE ALLA CONOSCENZA DI SE’

 
Splendida prefazione di Daniele Novara al libro Lo Yoga dei Bambini. Educare a crescere nella conoscenza di sé.
Più o meno tutti l’abbiamo provato. “Fa bene” ci ha detto un’amica. “Lo faccio da dieci anni”, un’altra persona di cui ci fidiamo ciecamente. È impossibile non sentirsi attratti dallo Yoga. Da una pratica che è lontana da noi culturalmente e geograficamente ma che negli ultimi decenni si è avvicinata tantissimo, diventando a poco a poco una pratica normale, comune e quotidiana. Anch’io faccio parte degli eterni neofiti dello Yoga, ossia di quelli che a ondate esistenziali diverse ci provano.

DANIEL GOLEMAN: INTELLIGENZA ECOLOGICA

 
Ecco un libro che porterò con me "sotto l'ombrellone": Intelligenza ecologica di Daniel Goleman:
La salvaguardia dell’ambiente è una questione di ideologia? No. Un problema di comportamento? Nemmeno. È un’emergenza cognitiva che minaccia tutti. Solo l’evoluzione del cervello verso l’intelligenza ecologica può salvare la specie umana. Nemmeno. È un’emergenza cognitiva che minaccia tutti. Solo l’evoluzione del cervello verso l’intelligenza ecologica può salvare la specie umana. Non basta un’informazione trasparente per diventare i consumatori consapevoli di un mercato ecosostenibile. Occorre un radicale cambiamento cognitivo, che ci permetta di reagire a una vernice al piombo con la stessa istintiva percezione di pericolo che da millenni proviamo alla vista di un predatore.  

GIANNI RODARI E LA NUOVA LETTERATURA PER L’INFANZIA

 
Gianni Rodari a trent’anni dalla morte e a novant’anni dalla nascita. Infatti era nato il 23 ottobre 1920 a Omegna, nei pressi del Lago d’Orta. Muore il 10 aprile del 1980 a Roma. Rodari è stato uno scrittore che è riuscito a trasformare radicalmente la letteratura per l’infanzia, ovvero quella letteratura che ha intessuto un dialogo costante con le generazioni scolarizzare. Quelle generazioni che hanno attraversato stagioni impegnate e particolari della vita italiana. Quelle generazioni che ben si sono confrontate con la lezione di don Lorenzo Milani e che sono andate oltre sia in termini esistenziali sia sul piano di un raccordo tra metodologia educativa e cultura.