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BEBA RESTELLI E IL GIOCO DI ALFA E BETA

  Ho trovato in libreria un libro fantastico che ancora non ho letto: mi è bastato sfogliarlo per capirne i contenuti (anche perchè è ricchissimo di immagini!). Il libro di Beba Restelli, allieva di Bruno Munarisi intitola :Il gioco di Alfa e Beta, ed è il frutto di venticinque anni di esperienza e di scoperte dell'autrice. La scrittura è vista come fonte di piacere, non solo come strumento prezioso di cultura e di conoscenza del mondo: è bella da vedere, perfino quando incomprensibile. Bruno Munari giocava con la scrittura, come la intendeva il poeta tedesco Novalis per cui “giocare vuol dire fare esperimenti con il caso”. L’artista inventa una scrittura, anzi pensa a un popolo di cui non conosciamo l’esistenza, ma di cui ci è pervenuta la scrittura ed ecco le Scritture illeggibili di popoli sconosciuti.

GLI SCARABOCCHI CI PARLANO DELL’INCONSCIO

  Scarabocchi, ancora scarabocchi... Quelli che facciamo mentre ascoltiamo qualcuno parlare o nella sala d'attesa del medico. Ma cosa significano? «Attraverso questi schizzi si sfogano le proprie emozioni e si rappresenta per immagini quello che avviene all'interno di ognuno», spiega Evi Crotti, psicopedagogista e autrice del libro I disegni dell'inconscio (Mondadori) . «Se la parola è posta sotto il controlle dell'educazione, lo scarabocchio possiede un potenziale di comunicazione non verbale. E migliora anche la concentrazione». Uno studio del Medical Research Council della Cambridge afferma che scarabocchiare a briglia sciolta mentre si ascolta qualcuno aiuta a ricordare i dettagli del discorso. 

MARY HICKOX: I NOSTRI BAMBINI SONO INFELICI

Tratto dal discorso di Mary Hickcox, sostenitrice dell'homeschooling, madre di tre bambini (11, 7 e 3 anni). ...I nostri bambini sono infelici. Infelici, oberati dal troppo lavoro e senza imparare quello di cui hanno bisogno per avere successo. La prima cosa che deve cambiare è il modo in cui definiamo la parola successo. La sentiamo usata continuamente come una misura di come se la cavano i bambini nella vita. E se invece il modo in cui abbiamo definito il successo fosse del tutto sbagliato? Su cosa ci dovremmo focalizzare come genitori? La felicita è mai sul tavolo quando si discute di successo?

EDUCARE I BAMBINI ALLA SCRITTURA

  Come logopedista, a contatto con numerosi bambini con difficoltà di apprendimento, ho avuto modo di notare come la scuola (a partire da quella materna) metta sempre meno attenzione ai prerequisiti e ai requisiti utili per l'apprendimento della letto-scrittura. Oggi vi parlo dell'importanza di mettere il giusto impegno nella didattica (e riabilitazione) della scrittura. Troppo spesso si è portati a pensare che basti mettere in mano ad un bambino una penna perchè egli sappia autonomamente scrivere!

UN LIBRO PER INSEGNARE L’INGLESE ANCHE AI DISLESSICI

  di Paola Alagia La dimensione ludica e la narrazione di storie, in gergo "storytelling", che siano favole o racconti, sono due approcci didattici insostituibili per l'insegnamento della lingua inglese a studenti con problemi di dislessia. Non senza, però, una buona predisposizione da parte dei maestri a stabilire un canale di comunicazione con i singoli interlocutori.  "Se la lingua è viva, e indubbiamente lo è, il suo primo scopo è quello della comunicazione, non importa se essa avviene soltanto o soprattutto nella forma orale. L'importante è attivare un canale che ci consenta di essere capiti da un interlocutore e di capirlo a nostra volta".  Proprio da questa premessa è scaturito il lavoro di Claudia e Rossana Gabrieli in "Dyslexia. What is it?", uno studio ad hoc sull'insegnamento della lingua inglese ad allievi dislessici.