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IL BOURNOUT DEGLI INSEGNANTI

Il bournout degli insegnanti? Una vera e propria "malattia". «Fare l’insegnante è un mestiere usurante», spiega Anna Di Gennaro, responsabile del primo e, finora, unico sportello di ascolto per docenti in crisi, aperto alla fine del 2010 a Milano nella sede di Diesse Lombardia, in via Pergolesi. In questa veste ha recentemente scritto una lettera aperta al ministro Gelmini chiedendo di introdurre l’“anno sabbatico” per gli insegnanti a rischio burnout.

RE GIORGIO E LA SUA BALBUZIE

Il film “Il discorso del Re”, uscito il 28 gennaio nei cinema italiani, ha avuto 14 nomination ai BAFTA (considerati gli Oscar dell’industria cinematografica inglese), un Golden Globe al protagonista e una strada in discesa per le nomination agli Oscar. Insomma, un successo clamoroso. E' un film particolarmente interessante perchè l'argomento storico si intreccia con la storia di Re Giorgio, che si trova ad affrontare a viso aperto la sua difficoltà di linguaggio, perché questa gli si presenta davanti senza offrirgli nessuna via di fuga: deve fare il Re e deve parlare alla radio.

PARLIAMO DI ADOLESCENTI…

Come avrete capito dagli ultimi articoli che vi ho proposto, sono alle prese con l'adolescenza dei miei figli, anzi, il primo ormai ne è quasi "fuori"! Girando sul web ho potuto notare tantissimi blog e siti sui bambini ma, purtroppo, ancora molto poco sugli adolescenti. Ecco perchè ho deciso di aggiungere un nuovo "tag" al mio blog: Adolescenti. Intanto vi linko una frase che mi ha fatto pensare di Simonetta Frongia:

L’ESPERIENZA DIDATTICA DI FRANCA E ANNAPAOLA

Le insegnanti Annapaola Capuano e Franca Storace raccontano la loro esperienza su Genitori si diventa: ...La scuola, in primis, è chiamata a dare risposta ai bisogni formativi di ogni alunno con attività di programmazione mirata e personalizzata, impegnandosi per tutti, ma in particolare per quelli in situazione di svantaggio, di cui vanno valorizzati i punti di forza e minimizzati quelli di debolezza, dando loro fiducia e rafforzando l'autostima che per queste categorie di alunni è particolarmente bassa. Sappiamo tutti che l'apprendimento affonda le sue radici in ambito emotivo; se non si è motivati dal punto di vista emozionale non c'è apprendimento, tanto che si parla di quoziente emotivo oltre a quello intellettivo.