Le ultime ricerche ci hanno confermato che il cervello dei neonati è prodigiosamente predisposto per il linguaggio; proprio per questo è importante, però, sapere anche quali siano gli stimoli giusti.
La prima cosa, la più importante, è parlare con il neonato (come spiega Tracy Hogg nel suo libro Il linguaggio segreto dei neonati), come faremmo con bambini più grandi, per spiegare quello che stiamo per fare: “Adesso la mamma ti prende in collo per andare a fare il bagnetto”, “Contiamo fino a tre e poi ti prendo in collo”, “Ci prepariamo per uscire” e così via. Gli studiosi pensano che i bambini siano abituati al suono della voce della mamma fin dal pancione e che serva loro più tempo, dopo la nascita, per riconoscere e scegliere la voce del papà.
Nelle Linee Guida della legge 170 viene dedicato un paragrafo all'Area del calcolo dove si legge:
Riguardo alle difficoltà di apprendimento del calcolo e al loro superamento, non è raro imbattersi in studenti che sono distanti dal livello di conoscenze atteso e che presentano un’ impotenza appresa, cioè un vero e proprio blocco ad apprendere sia in senso cognitivo che motivazionale.
Sebbene la ricerca non abbia ancora raggiunto dei risultati consolidati sulle strategie di potenziamento dell’abilità di calcolo, si ritengono utili i seguenti principi guida:
Chi mi segue sa già quanto prediligo il massaggio, non solo per i neonati, ma anche per i bambini (per non parlare di quello per gli adulti :)!).
Leggendo il blog A casa con la mamma mi sono ricordata di quando, diversi anni or sono, facevo esattamente queste cose ai miei figli, e di quanto ne fossi gratificata, quanto facesse star bene me e loro, che bel clima di divertimento e complicità si creava... per cui non posso che consigliarvi questi giochi, così come li riporta mamma Michela, giochi e attività che potete trovare ne Il libro delle coccole.
L'Istituto Superiore di Sanità ha elaborato il documento “Il trattamento dello spettro autistico nel bambino e nell'adolescente” che si sviluppa all'interno del primo programma strategico “Un approccio epidemiologico ai disturbi dello spettro autistico”. Si tratta delle prime linee guida pubblicate dall'ISS, rivolte a medici e famiglie di disabili.
Oggi vorrei affrontare un argomento sicuramente già trattato, ma sempre molto attuale. Si tratta del discorso verifiche.
Sì, perchè è un punto dolente che la scuola fa fatica ad accettare: didattica personalizzata, quindi, non solo nelle metodiche di insegnamento, ma anche nelle valutazioni!
Un'interessante ricerca condotta dal Wellcome Trust Institute e pubblicata sulla rivista Proceedings della Royal Society B rivela che il nostro cervello è influenzato dalle relazioni sociali sviluppate online, stabilendosi così un rapporto tra materia grigia del cervello, il tessuto cerebrale dove sono concentrati i neuroni, e il numero di amici accumulati sui social network come Facebook.
A marzo dello scorso anno ho aggiunto la funzione Sondaggi nel blog e ho così inaugurato il 1° sondaggio (conclusosi ieri) per avere alcune informazioni sulla diagnosi, la terapia logopedica e la scuola. Le domande, infatti, erano tre.
Riporto la posizione dell'Associazione Italiana Dislessia riguardo alle diagnosi di dislessia in Italia, anche dopo i recenti scambi di opinione in materia di diagnosi, come vi ho raccontato qui. Mi pare giusto che venga sottolineato, ancora una volta, l'importanza del protocollo da seguire (Consens Conference), ma anche il problema, ancora non risolto, delle diagnosi pubbliche o private.
Non è una notizia recente, ma ho voluto riportarla perchè negli ultimi tempi c'è un crescendo di informazioni riguardanti il tema dell'autismo. Quello che si sta cercando, in questa nostra era tecnologica, sono quegli strumenti che possano fare da tramite tra la vita e il bambino autistico, cercando un modo per bypassare le sue difficoltà. Come vi avevo già detto qui, i robot possono essere un ottimo ausilio per l'apprendimento.
Come potete vedere il mio tempismo sull'argomento caratteri di stampa per i dislessici…
Le ricerche per comprendere meglio cosa c'è dietro la dislessia in America sono all'ordine del giorno. L'ultimo studio è stato pubblicato sulla rivista Neuron. Ad essere nuovamente al centro dell'attenzione è il cervelletto.
Ed ecco il video di Daniele Zanoni, co-autore del libro Storie di normale…