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RITMO, LINGUAGGIO E APPRENDIMENTO

Boy Practicing Guitar Uno studio effettuato 3 anni fa riportato qui nel mio blog, riferiva che suonare uno strumento musicale può essere d'aiuto ai bambini dislessici. Lo stesso gruppo di studiosi, con a capo Nina Kraus, direttrice del Laboratorio di neuroscienze uditive, ha ulteriormente approfondito l'argomento, come si può vedere dallo studio apparso sul “Journal of Neuroscience”, in base a una serie di test su un centinaio di studenti di scuola superiore. “Con questo risultato abbiamo chiuso il triangolo, per così dire”, sottolinea la Kraus. “Alla base di tutto c'è una sincronizzazione tra le regioni cerebrali responsabili dell'udito e quelle del movimento”.

GIRO, GHIROTONDO: GIOCARE CON LA GRAMMATICA

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Disegni di AntonGionata Ferrari

                     

Ti apro, ti sfoglio

ti leggo ti voglio!

Sei fatto di carta, sei molto leggero ma dentro le pagine hai un mondo intero.

Amico libro, amico mio                                                                                                                                Facciamo che oggi ti leggo io?

Ho il piacere di presentarvi il nuovo libro di Rossana Colli e Cosetta Zanotti: Giro, Ghirotondo e altre storie

Tutte le eccezioni ortografiche trovano qui la loro filastrocca, un ricco repertorio, cui attingere per motivare i piccoli ad apprendimenti che per loro risultano spesso noiosi e complessi.

E questa parte della mia Prefazione al libro:

SCUOTERE UN NEONATO SIGNIFICA MALTRATTARLO!

3214db970e136a3fa67a8b860dc1127euniqueidcmcimage1 E' una notizia molto triste ma devo parlarne perchè tanti, come me, non sanno che esiste una sindrome, la Sindrome del Bambino Scosso (Shaken Baby, SBS), e che a causa di ciò un neonato versa in gravi condizioni a Torino. Questo può accadere quando un genitore, esasperato dal pianto prolungato del bambino, lo scuote energicamente. La Sindorme BS è considerata una grave forma di maltrattamento del neonato, anche se spesso i genitori non vogliono recare danno al bambino ma farlo smettere di piangere. Quanti genitori sanno questa cosa? Solo il 30%! Questo tipo di azione "aggressiva" può causare danni permanenti a livello neurologico, se non addirittura la morte del neonato. C'è anche una variante di questa sindrome, shaken impact, dove il bambino oltre ad essere scosso è letteralmente scaraventato sul letto o addirittura su piani solidi. Su Educabimbi si legge:

PRESENTARE UNA LETTERA DI RICHIAMO ALLA SCUOLA SUI BES

Mom-walking-daughter-to-school Come qualcuno che mi conosce bene ricorda, fino all'apertura di questo blog, circa 4 anni fa, ero moderatrice del Forum Dislessia Online, una grande opportunità che mi fu data dalla sua fondatrice, Gloria Castelli. E' grazie anche a quella esperienza che ho capito tante cose che, in quel momento, alle prese con due figli dislessici, mi sono state di grande aiuto. Con questo articolo voglio rilanciare il Forum, con la speranza che possa essere ancora di aiuto per tanti genitori. Lo faccio anche riportando parte di una lettera "fac-simile" scritta da un professore, Mat, utente del Forum, che può risultare utile per interfacciarsi con la scuola quando questa fa orecchie da mercanti con la scusa che ancora non ha la certificazione del bambino. Questa lettera da cui prendere spunto, richiama la scuola ai suoi doveri, secondo quanto previsto dalla Circolare sui bambini con Bisogni Educativi Speciali:

IMPARARE L’INGLESE CON HOCUS E LOTUS

1371461513183hocus_lotus_640 Il FORMAT NARRATIVO è un modello psicolinguistico per l’insegnamento delle lingue ai bambini della scuola dell'Infanzia, Primaria e del Nido.  Sviluppato alla 'Sapienza' Università di Roma dalla Prof.ssa Traute Taeschner all’interno di diversi Progetti Europei Socrates Lingua, è stato verificato sperimentalmente con successo in più di 120 Scuole dell’Infanzia ed Primarie italiane ed europee ed è attualmente utilizzato da più di 4.000 insegnanti in tutta Europa. Vincitore dell’ORO al Festival per il Programma di Educazione Permanente a Berlino 2007, questo progetto educativo vede coinvolta la Rai e la Provincia di Bolzano per la produzione dei materiali didattici ad esso collegato.  Hocus e Lotus sono i personaggi che, insieme ai loro amici, vivono le loro avventure accompagnate da una narrazione cantata in inglese, chiara e orecchiabile. Esiste una serie televisiva, in cui Hocus e Lotus sono i protagonisti, con l’obiettivo di fornire non soltanto un generico contatto o una sensibilizzazione nei confronti della lingua straniera, ma quello di innescare l'apprendimento vero e proprio di una nuova lingua con molte parole e frasi che diventino di uso spontaneo in situazioni quotidiane.  Infatti ogni narrazione ripercorre le esperienze di vita dei bambini, offrendo loro ambienti fantastici ma riconoscibili come familiari in modo da capire lo svolgimento dell’azione senza disorientarsi. 

LO YOGA PER BAMBINI E ADOLESCENTI SPECIALI DI YLENIA MALTI

l Oggi vi parlo di una persona davvero speciale: Ylenia Malti. Dopo un incontro con un bambino affetto da lissencefalia, intraprende l’insegnamento dello Yoga ai bambini e agli adolescenti con bisogni speciali e crea un metodo flessibile e adattabile alle molteplici esigenze della disabilità Ylenia si racconta:

Un giorno una mamma mi ha contattata con una richiesta che mai avrei immaginato: praticare Yoga con Alessandro, il suo bambino cerebroleso di 6 anni.

Ale ha una malformazione cerebrale congenita chiamata Lissencefalia parziale ed è seguito, sotto molteplici aspetti, da un’ equipe di medici americani.

Nel momento in cui la sua mamma mi ha trovata, apparentemente per caso, Ale soffriva di anemia e i suoi medici avevano suggerito la pratica Yoga per ristabilire i livelli di emoglobina. Ma non solo: questa malformazione crea disturbi respiratori e lo Yoga avrebbe aiutato Ale ad “imparare” a respirare regolarmente ed autonomamente.

Ricevere questa richiesta è stato emozionante e sorprendente allo stesso tempo; mi sono chiesta come avrei potuto praticare Yoga con un bambino così particolare, che non avrebbe potuto eseguire una serie di movimenti e posizioni, che non poteva parlare. Abbiamo cominciato… e passo dopo passo o, meglio, respiro dopo respiro, quel bambino speciale imparava tanto e, cosa meravigliosa, si divertiva tantissimo!

COMPITI A CASA: “REGOLE” PER I GENITORI

D50B52A80FEA4D49AD85D51607B15237 Una riflessione utile ad inizio dell'anno scolastico presa dal sito Mamme Acrobate e scritta dall'educatrice Mariapaola Ramaglia. Per un bambino o un adolescente dislessico fare i compiti è un momento di difficoltà aggiunta, perchè il pomeriggio è più stanco e vorrebbe fare altro, perchè dai genitori si vorrebbe solo affetto e sostegno, perchè il figlio non deve mai dubitare della stima e dell’affetto incondizionato dei suoi cari, anche quando non riesce ad avere i risultati che ci si aspetterebbe da lui. Ecco perchè ho selezionato quelle indicazioni che ho ritenuto più consone alla situazione del dislessico.