Steiner individua principalmente tre fasi, corrispondenti ai primi tre settenni, in cui di vitale importanza è l'azione educativa della famiglia e della scuola.
Nel primo settennio, il bambino conquista tre principali facoltà: la posizione eretta e la capacità di camminare, l'uso della parola, la possibilità di dire "io" a se stesso: si impadronisce delle sue…
...La dislessia è una difficoltà che, come tante altre difficoltà, non solo può essere affrontata in modo efficace (con esiti molto positivi in termini di “qualità della vita”), ma può diventare un'occasione di cambiamento e di crecita personale positiva...(dalla Presentazione del dott. Ciro Ruggerini).
Alcuni studiosi hanno mostrato una scarsa immagine di…
Stavolta scendo in “piazza” personalmente e faccio sentire la mia “voce”. Parlo di dislessia, di quel diverso modo di apprendere che condiziona pesantemente la vita di chi convive con essa quotidianamente. E qui mi riferisco soprattutto ai ragazzi, alle loro ore passate a scuola davanti a un libro che per loro è…
Nuova teoria Usa: superata l’idea che abbiano un cervello poco sviluppato, la loro mente è aperta e flessibile. Più neuroni rispetto agli adulti, per questo le loro facoltà sono infinite. Più intelligenti di quanto crediamo. I bambini piccoli sono così, tutt’altro che inconsapevoli. Fanno operazioni logiche, sono creativi, capiscono il mondo. Gli danno un senso, molti sensi, non escludono niente. La vita la conoscono tutta, perché per loro è tutta nuova e travolgente. I bambini, in qualche modo, sono filosofici. Bella definizione, l’ha usata una psicologa cognitiva americana, Alison Gopnik, che insegna all’Università di Berkeley in California, per il suo libro “The philosophical baby” appunto. La tesi è: i bimbi sono molti più coscienti di quanto riusciamo noi a vedere, immersi come sono nella palpitante attività dell’esistenza, quella che tedia o stressa noi. Quella vita lì, da zero a quattro anni grosso modo, non è un magma indistinto di bisogni e necessità e poi nient’altro.
