Se gli studi di genetica riguardanti il linguaggio nei bambini ci confermano che esso è influenzato dai geni (ad esempio le bambine parlano meglio e di più dei bambini grazie ai più alti livelli di proteina FOXP2 nell’area 44 di Brodmann) è anche vero che i genitori possono fare molto perchè evolva nel modo migliore.
Una nuova ricerca americana fa emergere l’importanza degli “indizi non verbali“, cioè quella comunicazione che avviene attraverso il corpo.
Dalla ricerca è emerso che quando i piccoli sono stati esposti ad una maggiore quantità di stimoli non verbali (che arricchiscono lo scambio verbale) il loro vocabolario era più ricco.
In definitiva, sia il numero di parole pronunciate parlando con i bambini sia il modo in cui vengono forniti input non verbali concorrono a formare il vocabolario, ma sono due fattori tra loro indipendenti.
Dallo studio sono emerse anche interessanti indicazioni sulle differenze socioeconomiche del campione. “Ciò che è risultato sorprendente è che il livello socioeconomico non aveva alcuna influenza sulla qualità degli input non verbali, influenza che invece è evidente per la quantità delle parole utilizzate: i soggetti di più alta estrazione sociale sono maggiormente portati a parlare di più ai bambini”, sottolineano gli autori (fonte Le Scienze).