In provincia di Como una Scuola secondaria di primo grado ha una classe intera dotata di notebook. Peccato che i più non si accorgano dell’importanza di tale esperienza, non solo per i ragazzi dislessici!!! Non è una questione di moda, ma un’esigenza di rinnovare la didattica.
Certo, per fare questo non basta avere il PC a scuola, ma dall’articolo sembrerebbe che stiano lavorando nel senso giusto.
Certo, per fare questo non basta avere il PC a scuola, ma dall’articolo sembrerebbe che stiano lavorando nel senso giusto.
Quaderni, astucci multiaccessoriati e penne vengono parzialmente abbandonati. In una delle seconde classi della scuola media Marie Curie tutti gli alunni si cimentano con questa nuova modalità di raccolta appunti e preparazione di documenti, un po’ come avviene anche a casa dove l’impiego del computer velocizza lo svolgimento di compiti e ricerche di approfondimento.
La tecnologia non si ferma solo ai laboratori informatici, ai 32 pc e alle Lim (lavagne elettroniche o multimediali) in ogni classe, sia della scuola primaria che media, ma utilizza questo nuovo strumento, il Notebook. Si arriva anche a questi esperimenti.
Passando per le classi della scuola media salta all’occhio come ci sia un’intera classe di alunni che ha di fronte a sé il piccolo computer al posto di penne e quadernoni. Spariscono gli astucci dai quali pescare la penna giusta, i ragazzini battono sui tasti seguendo le lezioni sullo schermo. Per passare a questo sistema di studio che segna un ulteriore passo avanti rispetto alle tecniche formative che sono sempre state usate prima dell’avvento del computer, è stato chiesto il consenso di genitori e l’autorizzazione c’è stata. Si tratta di un sistema che inizialmente era stato pensato per i ragazzini che hanno problemi con la dislessia.
http://www.laprovinciadicomo.it/
Passando per le classi della scuola media salta all’occhio come ci sia un’intera classe di alunni che ha di fronte a sé il piccolo computer al posto di penne e quadernoni. Spariscono gli astucci dai quali pescare la penna giusta, i ragazzini battono sui tasti seguendo le lezioni sullo schermo. Per passare a questo sistema di studio che segna un ulteriore passo avanti rispetto alle tecniche formative che sono sempre state usate prima dell’avvento del computer, è stato chiesto il consenso di genitori e l’autorizzazione c’è stata. Si tratta di un sistema che inizialmente era stato pensato per i ragazzini che hanno problemi con la dislessia.
http://www.laprovinciadicomo.it/
3 Comments
Gianni Marconato
io sono sempre più convinto che la vera innovazione tecnologica a scuola sia rappresentata dal pc personale dello studente con il collegamento ad internet.
Ma questo è solo il punto di partenza; la questione è l’uso che se ne fa. Bene fare cose vecchie con strumenti nuovi ma bisognerebbe trovare anche cose nuove con strumenti nuovi. Purtroppo, quello che si vede, dalle LIM in su, è la riproposizione della didattica tradizionale, e qui ci si ferma.
Spero solo che non sia l’ennesima occasione perduta dalla scuola per rinnovarsi
rossellagrenci
Grazie Marco per il tuo contributo. E’ vero, il problema non è avere o meno la LIM o il PC. Quelli sono sicuramente degli ottimi strumenti per fare cose nuove!!! Ma bisogna farle…
Mimmo
Perché le due cose non possono andare di pari passo. Se si trascura la vecchia penna per i tasti di un computer o viceversa, non credete che in ogni caso si abbia una concezione minoritaria dell’ apprendere? Sarei per lo sviluppo delle tecnologie in perticolare per persone con difficoltà. Ma non trascurerei il modo con cui si può avere un vero ed unico contatto tra pensiero e sviluppo dello stesso. La comunicazione tra il nostro cervello e l’ effettiva creatività dello stesso su un foglio bianco. Sono padre di un ragazzo con disabilità e sono molto consapevole dei risultati che mio figlio avrebbe potuto ottenere se avessero adottato metodi alternativi con sistemi informatici.