Tratto dall’Introduzione al libro La dislessia. Dalla scuola al lavoro nel terzo millennio.
È necessario che si continui a parlare apertamente di dislessia,
riferendosi ad essa non come a un’identità deficitaria ma come a
una risorsa preziosa, perché la dislessia non è un’etichetta, ma un
modo di essere che deriva da come si elaborano le informazioni;
non è qualcosa che accade, piuttosto va riconosciuta come
caratteristica specifica. E se lo comprende bene un genitore (e un
insegnante), anche i figli/studenti potranno essere positivamente
supportati, prospettando loro un quadro plausibile e positivo del
futuro perché tutti, bambini e adolescenti, hanno la necessità
di crescere nella convinzione che ciò a cui essi aspirano sia
apprezzabile e raggiungibile, nella comprensione delle loro
differenze specifiche (e speciali) di apprendimento.
Ed ecco che, se le giovani aquile erano pronte per spiccare
il volo, per lanciarsi, sono lì che si librano nel cielo, o almeno
è quello che io spero. Infatti nel libro Le aquile sono nate per
volare ho parlato di genialità creativa e dislessia nei bambini
dislessici, ispirata dalla comprensione della dislessia nei
miei due figli che oggi si affacciano al mondo del lavoro. Non
solo, anche i tanti bambini e bambine che ho incontrato, ora
divenuti/e adulti/e, mi spronano a dare nuova forza alla mia
ricerca e alla divulgazione perché quello che è un “disturbo”
a scuola, nella società risveli nuovi volti.
Di contro alle tante aquile che hanno spiccato il volo, altre sono cresciute,
purtroppo, in cattività e le loro ali non sono state messe nelle
condizioni di esercitarsi nell’ambiente per loro migliore.
A distanza di anni mi chiedo: davvero la dislessia è qualcosa di
così “diverso” da essere percepita come difforme, come “altro” da
noi? Nella società tecnologica del terzo millennio, cosa ne è della
lettura e dell’istruzione in relazione alla dislessia?
INDICE
Prefazione
Introduzione
1. CLASSIFICARE LA DISLESSIA
I modelli della disabilità
Dislessia e contesto sociale
2. DISLESSIA E NEURODIVERSITÀ: DIFFERENZA SPECIFICA DI APPRENDIMENTO
Neurodiversità e profilo neurologico
Un nuovo paradigma
3. NEURODIVERSITA’ A CONFRONTO
Neurodiversità, dislessia e Sindrome di Asperger
Neurodiversità e cervello dislessico
4. LETTURA E MONDO DIGITALE: L’APPRENDIMENTO NELL’EPOCA DI WIKIPEDIA
Il nuovo profilo cognitivo dei nativi digitali (e dei dislessici)
Scuola e nativi digitali
La lettura nel III millennio
5. SCUOLA E NEUROSCIENZE
Scuola e plasticità cerebrale
Meglio prima che poi
L’approccio multisensoriale
6. DISLESSIA COME DIFFICOLTÀ SPECIFICA DI INSEGNAMENTO
Scuola di massa = dislessia di massa
La scuola “dislessica”
Buone pratiche
7. LA SCUOLA COME FATTORE DI RISCHIO
Le ferite dei dislessici
Apprendimento ed emozioni
8. ADOLESCENTI E DIAGNOSI TARDIVA
L’importanza della diagnosi precoce
Gli adolescenti dislessici
L’abbandono scolastico
9. UNIVERSITA’ E DISLESSIA
Giovani universitari dislessici
Un’esperienza di supporto
10. RIDEFINIRE LA DISLESSIA TRA ABILITÀ E CREATIVITÀ
Dislessia e creatività
Nuovi studi italiani
Anche i dislessici non sanno disegnare!
11. DISLESSIA E ARTE
Londra docet
Artisti dislessici al lavoro
12. DISLESSIA E MONDO DEL LAVORO
L’elefante nella stanza
Lavoro imprenditoriale
13. LA SFIDA DEL SUCCESSO NEL TERZO MILLENNIO
I fattori del successo
Aziende e lavoratori dislessici
Conclusioni
14. STORIE
– Octavia Butler – Scrittrice
– Sally Gardner – Scrittrice per l’infanzia
– Evita Greco – Scrittrice
– Sabrina Brazzo – Ballerina
– Ab Rogers – Designer
– Jim Rokos – Designer
– Rebecca Kamen – Artista
– Vincent Low – Artista
– Jo Malone – Imprenditrice
– Adriana Cantisani – Imprenditrice e Tata
– Fida Abu Libdeh – Imprenditrice
– Beryl Benacerraf – Medico radiologo
– Jack Horner – Paleontologo
APPENDICI
Le 10 regole della Scuola di Robotica di Valeria Cagnina
10 punti per lo studente universitario attivo e partecipe di Maurizia Guderzo
Dodecalogo sulla neurodiversità di Davide Moscone e David Vagni