L’argomento aiuto dopo-scuola, riguardo agli studenti dislessici, pare negli ultimi anni essere stato digerito, soprattutto dai genitori. Questi hanno capito che il rapporto affettivo con il figlio va salvaguardato e che la relazione genitore figlio è troppo importante per essere rovinata dai problemi scolastici. L’Italia pullula di Centri e Associazioni che offrono alle famiglie il servizio di seguire i ragazzi per i compiti pomeridiani. Ma come essere sicuri che il lavoro fatto da questi professionisti sia adeguato?
La Guida per i genitori dell’AID offre spunto di riflessione in merito.
Che sia un doposcuola specializzato, un insegnante, un tecnico dell’apprendimento o uno studente che vi sostituisca nell’esecuzione pomeridiana dei compiti, assicuratevi che questa persona conosca la dislessia e che intervenga nell’ottica di agevolare un processo di autonomia, non di assistenzialismo e dipendenza.
Quale atteggiamento dovrebbe avere la persona che segue un ragazzo nelle ore pomeridiane?
Lui o lei dovrebbero essere capaci di:
• Leggere per lui quando si tratta di brani molto lunghi da studiare.
• Porsi come un facilitatore, un ricercatore e non come un esecutore o un dispensatore di saperi.
• Essere accogliente ma al tempo stesso capace di dare delle regole.
• Stimolarlo ad auto-valutarsi evitando di favorire la sua motivazione con voti e/o beni materiali.
• Aiutarlo a sviluppare autoconsapevolezza.
• Aiutarlo a “costruirsi” un metodo di studio individuale.
• Aiutarlo ad organizzarsi, riflettendo sui modi e sui tempi, ed a pianificare in base agli obiettivi.
• Tenere conto dei diversi stili di apprendimento.
• Aiutarlo a vedere la stessa cosa da prospettive diverse ed a cambiare ottica: da passivo, inefficace, in difficoltà ad attivo, strategico, capace di valorizzare le proprie potenzialità;
• Valorizzare i suoi talenti ed aiutarlo a realizzarsi.
• Contribuire al suo “ben-essere”.