Oggi vi riporto uno studio recente sulla dislessia che, ahimè, è molto specialistico. A chi non è del settore sconsiglio di andare troppo nello specifico, perchè non è di facile comprensione.
Cercherò, per quanto mi è possibile, di spegare in modo semplice. Questo studio ha alla base la conoscenza della distinzione fra sistema fonetico e sistema fonologico. La percezione del linguaggio impegna questi due sistemi: il sistema fonetico estrae unità sonore discrete (dette foni) dall’ingresso acustico, mentre il sistema fonologico combina queste unità per formare delle singole parole alle quali attribuire un senso.
La ricerca dimostra che la dislessia è data da un mal funzionamento del sistema fonetico (la percezione e la riproduzione dei foni a livello fisico-acustico) e non fonologico (la comprensione del significato delle combinazioni dei diversi foni) come si pensava in precedenza.
Nell’esperimento, sono stati analizzati ventuno studenti dislessici di un college di lingua ebraica. La scelta è stata fatta in base ad alcune caratteristiche di tale lingua: precise regole dell’ebraico vietano la ripetizione delle consonanti in alcune posizioni della parola. I volontari dell’esperimento avevano problemi nel pronunciare alcuni suoni simili in un discorso; tuttavia ben conoscevano le regole dell’ebraico ed erano in grado di fare esempi di come è corretto collocare le consonanti all’interno delle parole.
In questa ricerca scientifica pubblicata su Plos One il Dott. Iris Berent della Northeastern University di Boston afferma: “I nostri risultati confermano che la dislessia compromette infatti il sistema di linguaggio, ma il problema è fonetico, non fonologico – spiega Berent – La nostra ricerca dimostra che un’analisi più approfondita del sistema linguistico può alterare radicalmente la nostra comprensione del disturbo, e in ultima analisi, il suo trattamento”.
Lo studio di Berent ha visto la partecipazione della Northeastern University of Boston, del Wester Galilee College di Haifa (Israele), della McGill University di Montreal (Canada) e della Harvard Medical Shool.
2 Comments
miri
Inrteressante questo studio… dalla mia esperienza di mamma con figli dislessici, ho toccato con mano come è proprio vero che sanno le regole grammaticali, ma poi sbagliano. Ho sempre pensato che ci fosse un problema di percezione.
Con il mio ultimo ho adottato un sistema di apprendimento multisensoriale allo scopo di potenziare la percezione dei suoni. Ad esempio in questo periodo che sta affrontando le parole con l’apostrofo sta funzionando scrivere le parole sulla lavagna di semola. Gli ho anche fatto fare dei percorsi motori per rafforzare l’apprendimento di come un suono/parola viene scritto.
Miri
Rossella Grenci
Bravissima Miri!