L’educazione speciale è un atto di generosità. E’ reciproco scambio di saggezza.
Parole che vanno dritte, aprono un varco, quelle di Aminta Patrizia Infantino nel libro che sto leggendo e che consiglio a tutti i docenti: Alunni Speciali. Apprendere l’inclusione a scuola.
Un libro scritto col cuore, prima che con la testa, perchè senza cuore non si può essere un buon insegnante. Un libro che si basa su una visione olistica del processo di insegnamento e apprendimento perchè, come scrive l’autrice, senza di essa “non si può comprendere l’altro nel suo insieme di cuore, cervello, anima, corpo. Perchè l’insegnante educatore è l’insegnante che va oltre la sua disciplina, va oltre il saper leggere, scrivere e far di conto, va oltre e aiuta i ragazzi ad aprirsi e a conoscersi, fortificandoli e potenziandoli, provvedendo alla realizzazione dei bisogni personali e a volte speciali.”
Tanti gli esempi e le esperienze che riporta l’autrice nel libro e che danno valore al suo pensiero, a partire dal gruppo classe, importantissimo più che mai nel caso di ragazzi con bisogni educativi speciali. Il libro si basa su un approccio multidisciplinare senza il quale, l’autrice scrive, non potrebbe esserci dialogo educativo nè integrazione.
Auguro buona lettura a tutti i docenti che approfittano del periodo estivo per rilassarsi ma anche per crescere come persone e come professionisti!
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