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LE PRIME LINEE GUIDA NAZIONALI SULL’AUTISMO

L’Istituto Superiore di Sanità ha elaborato il documento “Il trattamento dello spettro autistico nel bambino e nell’adolescente” che si sviluppa all’interno del primo programma strategico “Un approccio epidemiologico ai disturbi dello spettro autistico”. Si tratta delle prime linee guida pubblicate dall’ISS, rivolte a medici e famiglie di disabili. 

Spiega il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, in merito all’emanazione delle linee guida:

E’ necessario rispondere alla variabilità soggettiva della patologia sulla base di una solida valutazione scientifica dei più avanzati protocolli attuati in Italia ed all’estero, anche alla luce di una rigorosa valutazione del follow up dei pazienti, offrendo risposte alle giuste preoccupazioni dei familiari.

Lo scopo è quello di migliorare l’assistenza ai pazienti affetti da autismo. Per fare questo il documento fornisce suggerimenti per interventi farmacologici, non farmacologici, precoci e modelli di erogazione efficace dei servizi. Si possono trovare numerosi interventi: mediati dai genitori, a supporto della comunicazione sociale e dell’interazione, comportamentali e psicologici strutturati, per comportamenti specifici. Vengono presentati anche alcuni studi su programmi educativi e sulla terapia cognitivo comportamentale.

Il documento è frutto del lavoro congiunto di un team composto da esperti e rappresentanti delle associazioni dei familiari, documentalisti del Settore documentazione dell’Istituto Superiore di Sanità, clinici appositamente formati come valutatori della letteratura e un comitato di scrittura.

Secondo le linee guida presentate dall’Istituto Superiore di Sanità i bambini con genitori che ricevono una formazione specifica hanno miglioramenti più veloci ed efficaci rispetto a quei parenti che non la ricevono. Anche per i genitori il miglioramento della conoscenza dell’autismo è maggiore rispetto a chi non ha un’istruzione in merito.
Per gli adolescenti ci sono stati miglioramenti nella conoscenza delle regole sociali, nella frequenza di contatti con i coetanei e nella qualità dei rapporti di amicizia.

1 Comments

  • Palmy
    Posted 16/01/2012 at 14:17

    Grazie della segnalazione, finalmente si prende coscienza che il mondo dell’handicap è variegato… occorrerebbero davvero degli insegnanti specializzati!

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