Sto ultimando la lettura del libro di Carla Hannaford Risvegliare il cuore bambino. Non sempre sono perfettamente d’accordo col suo modo di vedere le cose, ma mi ha dato la possibilità di avere tante informazioni. Per esempio ho conosciuto l’esistenza della “Scuola materna del bosco” in Danimarca e in Germania. Cercando in rete vi ho trovato molto poco in lingua italiana. Quello che vi riporto è preso dal sito dell’ Associazione Manes. Io ne ho parlato anche qui.
Nel 1950, Ella Flautau creò il primo asilo del bosco in Danimarca. L’idea nacque dopo che Ella Flautau si accorse di quanto i bambini e i genitori fossero felici nel trascorrere le giornate insieme nella foresta vicina al villaggio. Insieme ai genitori del quartiere formarono un gruppo e crearono la prima iniziativa che poi si sarebbe rivelata come pioniera di una nuova corrente pedagogica. Gli asili nel bosco hanno avuto un grandissimo successo in Germania sin dal 1968, ma furono ufficialmente riconosciuti solo nel 1993 anche attraverso sovvenzioni statali per l’abbassamento delle rette annuali. Gli asili nel bosco sono diventati sempre più popolari tanto che nel 2008 ne troviamo più di 700 sparsi per tutta la Germania.
L’asilo nel bosco è un tipo di educazione che si svolge quasi esclusivamente all’aperto che incoraggia i bambini a giocare, esplorare e imparare in un bosco o in altro ambiente naturale. Un asilo nel bosco può essere descritto come un asilo senza tetto o mura. Una caratteristica peculiare degli asili nel bosco è quella che i giocattoli vengono costruiti con materiale trovato nel bosco piuttosto che da giocatoli commerciali. Grazie alla mancanza di materiale preconfezionato e di setting dinamici i bambini riescono a sviluppare delle abilità che generalmente vengono ostacolate da classi chiuse e rumorose. Molti studi hanno dimostrato che il rumore è uno dei fattori di maggiore stress all’interno delle scuole dell’infanzia. Giocare all’aperto per periodi prolungati ha inoltre un impatto positivo sullo sviluppo dell’agilità, della destrezza, della coordinazione, della percezione tattile e di quella interiore.
Carla Hannaford racconta anche che la struttura è di tipo familiare e l’insegnante rimane con gli stessi bambini fino ai 12 anni. L’apprendimento è basato sull’esperienza, sulla cooperazione ed è spesso autodiretto, perchè gli studenti insegnano gli uni agli altri le loro scoperte. non si fanno valutazioni prima dei 14 anni, seguendo il ritmo personale di ogni bambino…
Come potete immaginare questi bambini non solo sono molto felici, ma apprendono meglio!
1 Comments
Anna
Ciao, sono una mamma e sto cercando di avviare un progetto di educazione familiare autogestita e condivisa con altri genitori. Avremmo a diposizione una piccolissima casetta in legno nel parco del Grugnotorto (Cinisello Balsamo, Milano), da condividere con altre associazioni. Cerco genitori ed educatori interessati al progetto. Sono Anna: annakspotorno@libero.it