Adalberto di Affettuosamente.com è un papà che ha una mission: attraverso il suo blog aiutare i genitori a capirci qualcosa di più sull’alimentazione dei bambini, con particolare riguardo ai risvolti pratici sulla loro salute.
Fra i tanti articoli ne ho trovato uno molto attuale: i coloranti e le difficoltà di attenzione.
Infatti spiega che ci sono due tipi di coloranti che si trovano nei prodotti per bambini: quelli naturali e quelli artificiali o sintetici, detti anche azoici. Spesso, per risparmiare sui costi, le aziende preferiscono utilizzare quelli artificiali o sintetici.
Il tipo di colorante che viene aggiunto all’alimento è diverso da paese a paese: negli Stati Uniti, per esempio, per ottenere il colore scuro della Coca Cola si utilizzano i così detti rosso 40 e giallo 6 che sono coloranti sintetici, nella nostra Europa invece per la stessa bevanda si utilizzano coloranti naturali come l’estratto di zucca e carota per ottenere più o meno la stessa sfumatura di colore. Altrettanto dicasi per il rosa intenso dei gelati alla fragola: il colorante sintetico rosso 40 negli Stati Uniti, quello naturale all’estratto di fragola in Europa. E così in moltissimi altri prodotti. Quanto sopra si riferisce rispettivamente alla maggioranza delle aziende americane ed europee, ovviamente ce ne sono, in misura minore, che usano coloranti naturali anche in America, e viceversa coloranti artificiali in Europa.
Molti studi dimostrano che i coloranti alimentari artificiali possono provocare reazioni di iperattività nei bambini, e non si limita a incidere su quelli già affetti dall’ADHD (Attention deficit Hiperactivity Disorder, o Sindrome da deficit di attenzione e iperattività) ma anche in coloro che abitualmente non mostrano tali sintomi.
In uno studio che ha coinvolto 153 bambini di 3 anni, e 144 di 8-9 anni, i ricercatori hanno trovato che ai bambini cui era stata data una bevanda contenente uno dei coloranti artificiali di cui sopra unito al benzoato di sodio (conservante) ha avuto un effetto significativo sul loro stato di iperattività globale (Christian Nordqvist).
Questo diventa particolarmente problematico nel rendimento scolastico in quanto influisce sulla capacità di eccellere in molte aree di apprendimento. Le scuole che hanno sperimentato la distribuzione di cibi naturali o non trattati con additivi alimentari hanno visto un netto miglioramento dal punto di vista del comportamento e dei risultati scolastici.
Intanto l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare che ha sede a Parma, ha riesaminato i dossier sui coloranti e ha ritenuto opportuno imporre una riduzione della dose giornaliera ammissibile (Dga) per 3 dei 6 additivi esaminati dallo studio di Southampton: il giallo crinolina (E104), il giallo arancio (E110) e il rosso cocciniglia (E124).
In mancanza di prove schiaccianti della loro azione nociva, gli additivi restano ammessi negli alimenti confezionati. Tuttavia, la comparsa di un’avvertenza chiara sembra segnarne la fine.